Chioma di Capri
Capri, regina di roccia,
nel tuo vestito
color amaranto e giglio
vissi sviluppando
la felicità e il dolore, la vigna piena
di splendenti grappoli
che conquistai sulla terra,
il tremulo tesoro
di fragranza e di chioma,
lampada zenitale, rosa allargata,
favo del mio pianeta.
Sbarcai d’inverno.
Il suo abito di zaffiro
l’isola conservava ai suoi piedi,
e nuda sorgeva nel suo vapore
di cattedrale marina.
Era di pietra la sua bellezza. In ogni
frammento della sua pelle rinverdiva
la primavera pura
che nascondeva nelle fenditure il suo tesoro.
Un lampo rosso e giallo
sotto la luce tenue
giaceva sonnolento
aspettando l’ora
di scatenare il suo potere.
Sulla sponda di uccelli immobili,
in mezzo al cielo,
un roco grido, il vento
e l’indicibile spuma.
D’argento e di pietra il suo vestito, appena
il fiore azzurro esplode
ricamando il manto irsuto
col suo sangue celeste.
Oh solitudine di Capri, vino
dell’uva d’argento,
coppa d’inverno, piena
di esercizio invisibile,
innalzai la tua fermezza,
la tua delicata luce, le tue strutture,
e il tuo alcool di stella
bevvi come se stesse
nascendo in me la vita.
Isola, dalle tue pareti
spiccai il piccolo fiore notturno
e lo conservo nel mio petto.
E dal mare girandoti intorno
feci un anello d’acqua
che lì rimase nelle onde,
chiudendo le torri orgogliose
di pietra fiorita,
le cime aspre
che il mio amore sostennero
e conserveranno con mani implacabili
l’impronta dei miei baci.
Pablo Neruda
* Parral (Cile), 12.7.1904 + Santiago del Cile, 23.9.1973
(* Parral significa Pergolato, n.d.r.)
* Questa lirica appartiene a “La patria del racimo” (cioè la patria del grappolo, in riferimento all’Italia), settima sezione (interamente dedicata all’Italia) di “Las uvas y el viento” (“Le uve ed il vento”) (Santiago del Cile, 1954).
** Capri dette asilo politico a Pablo Neruda, che vi soggiornò assieme a Matilde Urrutia, dal Gennaio al Giugno 1952. L’isola è sentita dal poeta come una gemma solitaria, un prodigio naturale, un calice di liquide trasparenze elevato al cielo; e Neruda coglie perfettamente le meraviglie di Capri. L’entusiasmo del poeta cileno per l’Italia sta nel considerarla la patria dell’amore, infatti Capri è l’isola divina nella quale avviene l’incontro decisivo con il suo amore, Matilde Urrutia. Nella composizione “Cabellera de Capri” (“Chioma di Capri”), Neruda celebrerà con splendidi cromatismi la «reina de roca», Capri come una mitica cattedrale marina. Ed a farci rivivere le forti emozioni di quei primi mesi del 1952 è stato Massimo Troisi con il suo film capolavoro “Il Postino” (1994), nel quale Neruda è impersonato dal bravissimo Philippe Noiret.
* Tutte le immagini appartengono, ove non espressamente indicato, all’Archivio dell’Ing. Gianni Carluccio e ne è vietata la riproduzione senza il consenso dell’autore.
Cabellera de Capri
Capri, reina de roca,
en tu vestido
de color amaranto y azucena
viví desarrollando
la dicha y el dolor, la viña llena
de radiantes racimos
que conquisté en la tierra,
el trémulo tesoro
de aromay cabellera,
lámpara cenital, rosa extendida,
panal de mi planeta.
Desembarqué en invierno.
Su traje de zafiro
la isla en sus pies guardaba,
y desnuda surgía en su vapor
de catedral marina.
Era de piedra su hermosura. En cada
fragmento de su piel reverdecía
la primavera pura
que escondía en las grietas su tesoro.
Un relámpago rojo y amarillo
bajo la luz delgada
yacía soñoliento
esperando la hora
de desencadenar su poderío.
En la orilla de pájaros inmóviles,
en mitad de del cielo,
un ronco grito, el viento
y la indecible espuma.
De plata y piedra tu vestido, apenas
la flor azul estalla
bordando el manto hirsuto
con su sangre celeste.
Oh soledad de Capri, vino
de las uvas de plata,
copa de invierno, plena
de ejercicio invisible,
levanté tu firmeza,
tu delecada luz, tus estructuras,
y tu alcohol de estrella
bebí como si fuera
naciendo en mí la vida.
Isla, de tus paredes
desprendí la pequeña flor nocturna
y la guardo en mi pecho.
Y desde el mar girando en tu contorno
hice un anillo de agua
que allí quedó en las olas,
encerrando las torres orgullosas
de piedra florecida,
las cumbres agrietadas
que mi amor sostuvieron
y guardarán con manos implacables
la huella de mis besos.
* Le 200 immagini che compongono questo lavoro sono state riprese (tranne alcune riferibili al 22.7.2006) nei giorni 11, 12 e 13 Maggio 2013, durante una breve ma piacevole vacanza a Sorrento e Capri, con mia moglie Ida e gli amici Caterina e Luigi, che ringraziamo per la compagnia.
Gianni Carluccio
Il massiccio del Pollino innevato, visto dalla periferia di Taranto.
Vietri sul Mare, la fabbrica di ceramiche Solimene.
La conurbazione Sorrentina…
Sorrento, veduta dal Carlton International Hotel sul Parco del Grande Albergo Excelsior Vittoria, che ospitò Enrico Caruso e più recentemente Lucio Dalla, che qui compose la sua splendida canzone “Caruso”.
Sofia Loren.
In questa bancarella CD dei Salentini Illustri: Tito Schipa e Domenico Modugno…
La celebre pizza napoletana
ed i famosi gnocchi alla sorrentina…
La Casa natale di Torquato Tasso.
Gianni Carluccio osserva il Parco dell’Hotel Excelsior Vittoria.
All’ingresso della Villa Comunale di Sorrento una targa ricorda il compositore sorrentino Salve D’Esposito, autore di una delle più celebri canzoni napoletane, “Anema e core”, portata al successo dal tenore leccese Tito Schipa.
* Vedi in questo stesso sito anche l’art. su Lucio Dalla, con un intervento della figlia del compositore, Sig.ra Luisa D’Esposito.
Il disco a 78 giri con l’incisione della celebre canzone napoletana “Anema e Core”, cantata per la prima volta e portata al successo da Tito Schipa (Collezione Ing. Gianni Carluccio, dono Sig.ra Luciana Guadalupi).
Capri “nuda sorgeva in vapori di cattedrale marina”….
L’itinerario che porta dal centro di Capri a “Villa Jovis” ed al “Parco Astarita”, da dove si godono indimenticabili panorami.
Un tipico vigneto caprese.
Villa Jovis, una delle Ville dell’Imperatore Tiberio.
L’ingresso al Parco Astarita.
La penisola sorrentina vista da Capri.
La penisola sorrentina con Punta Campanella e sulla destra “Li Galli”, corrispondenti secondo tradizione alla mitologica Isola delle Sirene di Ulisse.
Guardando verso il Vesuvio.
Lo splendido scenario verso la Cala di Matromania ed i faraglioni.
Uno dei fantastici belvedere del Parco Astarita.
La Villa di Curzio Malaparte.
Uno dei simboli di Capri.
Villa Ferraro.
Le splendide ginestre.
L’Arco Naturale nella cala di Matromania.
Un quadro del pittore Massimo Federico di Capri dal titolo “Marina Piccola” (2012) (Coll. Ing. Gianni Carluccio).
L’ingresso ai Giardini di Augusto, da dove si gode un ottimo panorama verso i faraglioni (* immagini del 22.7.2006).
La celebre e caratteristica Via krupp.
Le parole della famosa canzone “Luna Caprese”, portata al successo da Peppino di Capri.
Jacqueline Kennedy trascorse a Capri l’intero mese di Agosto 1962.
Jacqueline Kennedy a Ravello (Foto copyright Maniglia – Ravello, 1962) – Archivio CARLUCCIO.
Jacqueline Kennedy con Gianni Agnelli in Costiera amalfitana nel 1962 (da Corriere della Sera, 3.5.2014).
Il biglietto del 18.2.1964 con il quale la first lady degli U.S.A., Jacqueline Kennedy, rispose alle condoglianze che le avevano formulato Antonella Carluccio e gli alunni della Scuola Elementare “Domenico De Pace” delle Suore Stimmatine di Lecce per la morte del marito, Presidente John F. Kennedy, deceduto a Dallas il 22.11.1963 (copyright Archivio Carluccio).
Sbirciando nelle vetrine dei negozi di Capri.
La Piazzetta di Capri.
Veduta notturna dal belvedere nei pressi della Piazzetta di Capri.
L’interno della Chiesa Parrocchiale di Santo Stefano (XVII sec.); sulla destra il busto argenteo di San Costanzo, patrono di Capri, che si festeggia il 14 maggio.
L’Hotel Caesar Augustus ad Anacapri.
Anacapri, la seggiovia per il Monte Solaro (589 m s.l.m.).
Verso Villa San Michele…
Capri e la penisola sorrentina viste da Villa San Michele ad Anacapri.
Il difficile percorso della cosiddetta “Scala Fenicia” che collega Capri ad Anacapri, costeggiando, nella parte finale, Villa San Michele.
Villa San Michele, la sfinge in granito.
Uno splendido esemplare di merlo.
L’ingresso a Villa San Michele, voluta da celebre medico svedese Axel Munthe, con alcuni dei reperti archeologici conservati, in originale ed in copia.
L’Isola d’Ischia vista da Villa San Michele ad Anacapri.
Si ritorna a Capri…
Il belvedere nei pressi della Piazzetta di Capri.
La Chiesa Parrocchiale domina sulla Piazzetta.
Una splendida composizione floreale accoglie i clienti dello storico Hotel La Palma di Capri.
Il “nostro” Hotel Regina Cristina ****, di fronte all’Hotel Quisisana.
L’Hotel Quisisana di Capri, uno dei dieci Hotel più importanti al mondo.
Il tenore leccese Tito Schipa (tra il collega Alfredo Tedeschi ed Evelin Tomei) con la sua prima famiglia: la moglie Lily e le figlie Elena e Liana (sugli asinelli), in soggiorno presso l’Hotel Quisisana di Capri.
* La foto, copyright dell’Archivio Schipa-Carluccio, molto probabilmente è riferibile alla primavera-estate del 1935, quando Tito Schipa porta in scena la sua celebre Operetta “La Principessa Liana”, prima a Lecce (5.6.1935) e poi a Roma.
Tito Schipa davanti all’ingresso dell’Hotel Quisisana di Capri, dove è stato trattenuto a pranzo dal Principe di Piemonte (Umberto II di Savoia), dopo un concerto privato (da Il Progresso Italo-Americano, 2.X.1937). Copyright Archivio Schipa – Carluccio.
Una canzone incisa da Tito Schipa e dedicata a Capri, 1950 (copyright ARCHIVIO SCHIPA-CARLUCCIO).
Capri, i Faraglioni visti dai Giardini di Augusto. Cartolina promossa dagli Hotel consorziati: QUISISANA, TIBERIO PALACE e LA PALMA. Coll. Ing. Gianni Carluccio, copyright.
Ravello, Hotel Palumbo. Cartolina Coll. Tito Schipa, copyright Archivio Schipa – Carluccio.
Una raccolta di vecchi testi in una libreria di Capri.
Un bel volume edito da IDEA BOOKS nel 2004.
Uno dei più recenti e suggestivi Volumi dedicati a Capri (2013).
L’Ing. Gianni Carluccio indica la targa commemorativa della presenza del celebre Poeta Pablo Neruda a Capri, in Via Tragara.
Sulla targa che ricorda Pablo Neruda, apposta in Via Tragara dalla Città di Capri il 12 luglio 2004, nel centenario della nascita di Pablo Neruda, così è scritto:
Nella Casa Arturo di via Tragara, Edwin Cerio ha accolto, nell’inverno del 1952, PABLO NERUDA che nell’isola “dalla veste color giglio e amaranto” ha composto “Las Uvas y el Viento” e ha completato “Los Versos del capitan”.
La casa Arturo Cerio, in Via Tragara a Capri, dove l’Ing Edwin Cerio, già Sindaco di Capri, ospitò Pablo Neruda. La casa affaccia sul mare, tra i Faraglioni e Marina Piccola. A fine Marzo, primi di Aprile 1952, dopo una memorabile festa in Casa Arturo, Neruda si trasferirà con la sua amata Matilde in una casetta più modesta, in Via Li Campi.
… proprio mentre a Lecce, in Via Giacomo Arditi 1, Mercoledì 2 Aprile 1952, alle 2 di notte (quasi un pesce d’Aprile) nasceva l’Ing. Gianni Carluccio…
* Dedico queste immagini riguardanti il grande Poeta Pablo Neruda al caro amico Enrico Tallone, figlio di Alberto Tallone, tra i più importanti Editori-Stampatori Italiani; al caro amico Maurizio Nocera, Scrittore e Poeta leccese, che ha avuto il merito, con grande intelligenza, di istituire un “ponte culturale” tra il Salento ed il Cile; alla memoria del Prof. Ignazio Delogu, che ha pubblicato alcuni inediti di Neruda riguardanti l’Italia e che ho avuto il piacere di conoscere a Lecce, un anno prima della sua dolorosa scomparsa; all’indimenticabile e grande Massimo Troisi, protagonista del film “Il Postino”, tutti legati in vario modo alla figura di Pablo Neruda ed al mio Professore del Liceo “De Giorgi” di Lecce, Gianni Schilardi, che nel lontano 1968 mi consigliò l’acquisto e la lettura del Canto Generale di Neruda, Volume che, impreziosito da una sua dedica, custodisco gelosamente!
** Pablo Neruda affidò all’Editore Alberto Tallone (*Bergamo 1898; + Alpignano 1968) la pubblicazione di alcuni suoi inediti e nel 1963 Alberto Tallone pubblicò una raccolta di 20 poemi intitolata “Sumario – Libro donde nace la lluvia” e, nello stesso anno, la versione italiana “Sommario – Libro dove nasce la pioggia” (a cura di Giuseppe Bellini). Anche dopo la scomparsa di Alberto Tallone, Neruda continuò a collaborare con la casa editrice di Alpignano (Torino). Per commemorare l’amico editore, scrisse il poema “Adiós a Tallone”, includendolo nella sua raccolta “Copa de sangre”, che la vedova Bianca Tallone pubblicò nel 1969. Seguì nel 1972 il “Discurso de Stockholm’’ che Neruda pronunciò quando ricevette il Nobel (Dicembre 1971). E inoltre, alla morte del poeta cileno, avvenuta nel 1973, la vedova Matilde Urrutia inviò a Bianca Tallone, moglie di Alberto, una raccolta di poemi inediti del marito, intitolata “2000”, pubblicata nel 2004.
Parigi, Rue Tournelles, 28. Qui presso l’Hotel de Sagonne Alberto Tallone fondò la sua Casa Editrice nel 1938, per poi trasferirsi ad Alpignano (Torino) nel 1957. (foto Ing. Gianni Carluccio, 28.12.2007).
Pablo Neruda con Alberto Tallone ad Alpignano il 7 Giugno 1962 (copyright Archivio Fam. Tallone).
Pablo Neruda con il piccolo Enrico Tallone il 7 Giugno 1962 (copyright Archivio Fam. Tallone).
Maurizio Nocera, Enrico Tallone e Gianni Carluccio presso la Biblioteca Provinciale di Lecce, in occasione di una Mostra delle Edizioni Tallone (22.11.2007).
Enrico Tallone, Maurizio Nocera e Gianni Carluccio, Sternatia (Lecce), 22.11.2007.
NERUDA 100 ANNI. L’importante Volume è stato curato dal caro amico Prof. Maurio Nocera a 100 anni dalla nascita del poeta cileno, con in copertina due ritratti di Pablo Neruda ad opera di Antonio Massari (Tuglie, 2005).
Un recente pregevole Volume di Maurizio Nocera, Tallone Editore 2012.
L’Ing. Gianni Carluccio con il Prof. Vito Salierno, recentemente scomparso, in occasione della Mostra Antologica delle Edizioni Tallone, Lecce 22.11.2007. Sotto alcuni preziosi ricordi ricevuti in dono dal Prof. Salierno in occasione di una passeggiata a Otranto con l’amico Editore Dott. Prof. Lorenzo Capone, che me lo ha presentato.
Dedica del Prof. Vito Salierno all’Ing. Gianni Carluccio – Lecce 22.11.2007.
Ex libris del Prof. Vito Salierno donato all’Ing. Gianni Carluccio.
Il Catalogo della Mostra Antologica delle Edizioni Tallone a Lecce, con dedica di Enrico Tallone e Maurizio Nocera a Gianni Carluccio, in occasione dell’inaugurazione della Mostra presso la Biblioteca provinciale di Lecce (22.11.2007).
Le due pagine del Catalogo della Mostra leccese con uno stralcio dell’Opera di Neruda: “Sommario, Libro dove nasce la pioggia”, Ed. Alberto Tallone 1963.
Il Catalogo 2007 delle Edizioni Tallone, con le opere di Neruda pubblicate dall’Editore in anteprima mondiale.
La pagina introduttiva del Volume che raccoglie in anteprima mondiale la Conferenza tenuta da Pablo Neruda, premio Nobel a Stoccolma (Dic. 1971), Ed. Tallone 1972.
Gianni Carluccio, Alberto Buttazzo ed Enrico Tallone esaminano alcuni manifesti riguardanti Tito Schipa presso la “Tipografia del Commercio” di Lecce (23.11.2007).
L’arrivo di Tito e Diana Schipa a Santiago del Cile, 15 Agosto 1947 (foto copyright ARCHIVIO SCHIPA-CARLUCCIO).
Santiago del Cile, 26 Agosto 1947: Attestato del Ministero dell’Educazione Pubblica Cileno rilasciato al Grande Tenore Tito Schipa, in occasione di una sua esibizione presso il Ministero Cileno. Il giorno precedente il tenore leccese si era esibito presso il Teatro Municipal di Valparaiso, mentre due giorni dopo si registra una sua presenza presso il Teatro Municipal di Santiago, dove si era esibito altre due volte, così come pure si registrano tre sue esibizioni presso la Radio S.N.A., nello stesso mese di Agosto 1947.
* Nei diari di Diana Schipa, la giovane moglie scrive che il 20 Agosto, in occasione del suo 23° compleanno, riceve tra l’altro un libro con dedica da parte di uno scrittore cileno, senza purtroppo” precisarne il nome.
* A mia madre, Silvana Schipa
Mamma, dove sei mamma?
Mamma sei stata a Capri senza di me,
io ero a Napoli a studiare,
dovevo sostenere i primi esami di Ingegneria.
Con papà Antonio e con Antonella,
hai visitato l’Isola dell’Amore.
Chissà che emozione nel vedere la Grotta Azzurra
e che splendide sensazioni immergersi
in quest’Isola dai mille sogni colorati.
Mamma, son tornato a Capri,
e ti ho rivisto tra le rocce, tra i vicoli, nel volo dei gabbiani e nei panorami più suggestivi.
Mamma, dove sei mamma?
Ti ho immaginato in uno di questi angoli di paradiso con papà,
… venti anni dopo Pablo e Matilde,
e mi piace immaginarvi ancora lì
girovagare nell’Isola dell’Amore,
per sempre insieme.
S. Antonio 2013
Il tuo Gianni
Il Prof. Sergio Vuskovic Rojo, già Sindaco di Valparaiso ed ultimo fraterno amico di Pablo Neruda, con Maurizio Nocera, in occasione della presentazione del Volume Masserie del Salento, Capone Editore, Lecce 30.5.2007.
L’Ing. Gianni Carluccio con il Prof. Sergio Vuskovic Rojo in occasione della visita presso la Casa Editrice Capone a Lecce (13.11.2014).
Un prezioso dono dell’Editore Enrico Tallone all’Ing. Gianni Carluccio: si tratta di uno dei 30 esemplari de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi (25 Agosto 2011).
Pablo Neruda a Capri il 14 Febbraio 1952.
* copyright AP Photo/ Mario Torrisi (da internet).
Pablo Neruda a Capri, “Regina di roccia” (1952, da internet).
La copertina delle due composizione di Pablo Neruda la prima ideata e la seconda completata a Capri e pubblicate nel 1954: “Las uvas y el viento” e “Los versos del Capitan”, che era stata inizialmente stampata a Napoli, in 44 rarissimi esemplari, dall’editore Gaetano Macchiaroli, con la collaborazione del pittore e critico d’arte Paolo Ricci e con il consenso del Poeta (1952). Questa composizione registra il consolidamento dell’amore tra Pablo e Matilde.
Le stesse due Opere di Neruda in una versione italiana (Ed. Passigli Poesia, 2002 e 2004).
La copertina dell’importante Volume dedicato a Pablo Neruda, con inediti riguardanti l’Italia, pubblicato a cura del Prof. Ignazio Delogu nel 1981 (Lato Side Ed.).
L’Ing. Gianni Carluccio tra il Prof. Ignazio Delogu e la Prof.ssa Veronica Torres, Tipografia del Commercio, Lecce 15.11.2010.
Da sin. Gianni Carluccio, Eleonora Tallone, Veronica Torres, Elisa Tallone e Maurizio Nocera, Tipografia del Commercio, Lecce 15.11.2010.
La copertina del volume con la traduzione del “Canto Generale” di Pablo Neruda (1950) e con la dedica del Prof. Gianni Schilardi a Gianni Carluccio (Coll. Ing. Gianni Carluccio).
La prima edizione italiana del Volume di Francisco Velasco, “Neruda, il Grande Amico”, curata dl Prof. Maurizio Nocera nel 2004, con dedica all’Ing. Gianni Carluccio. Nella retrocopertina è fotografato uno scritto autografo di Pablo Neruda.
Uno scritto autografo di Pablo Neruda (da Neruda, il Grande Amico di F. Velasco, 1a Ed. It. 2004).
La locandina della presentazione del Volume del Prof. Maurizio Nocera a Lecce, presso la Tipografia del Commercio di Alberto Buttazzo (3.5.2013) (Glauco Léndaro Editore, Lecce).
L’ing. Gianni Carluccio con il Dott. Walter della Fonte, il proprietario della storica “Fiat 1100 E”, che ha fatto l’ultima comparsa nel film “Il Postino” (1994), capolavoro con il quale l’indimenticabile Massimo Troisi ha voluto immortalare la presenza di Pablo Neruda a Capri.
L’edificio progettato da Le Corbusier a Punta Tragara.
Capri, i Faraglioni.
L’inizio della composizione di Pablo Neruda dedicata a Capri, nella lingua originale, in una targa apposta nei pressi di Punta Tragara.
L’Hotel Quisisana, retroprospetto.
La funicolare che collega Marina Grande a Capri.
Capri, Marina Grande.
In barca verso la Grotta Azzurra (* immagini del 22.7.2006).
L’ingresso alla Grotta Azzurra di Capri.
* Questa bell’immagine della Grotta Azzurra di Capri, fotografata dall’Ing. Gianni Carluccio, figura sulle guide di Napoli e della Campania dell’Editore Lorenzo Capone (2009).
Capri, Grotta Azzurra. Stereoscopia di Giorgio Sommer – Napoli (inizio seconda metà dell’800). Coll. Ing. Gianni Carluccio, copyright.
Capri, Grotta Azzurra. Cartolina con la stessa immagine pubblicata ai primi del ‘900. Coll. Ing. Gianni Carluccio, copyright.
Si parte per Sorrento in aliscafo…
L’Isola di Capri è ormai alle nostre spalle.
Punta Campanella.
Massa Lubrense.
Sorrento con in primo piano la Villa di Pollio Felice.
Sorrento con i grandi alberghi affacciati sulla costa.
Ciao Capri…
Una bella immagine di Sorrento.
Il grande albergo Excelsior Vittoria domina il porto di Sorrento.
Il Vesuvio visto da Sorrento.
Ischia e Procida visti dalla costiera Sorrento – Vico Equense.
Il golfo di Pozzuoli, Nisida e Napoli visti dalla costiera Sorrento – Vico Equense.
Meta di Sorrento.
Vietri sul Mare e Raito.
Vietri sul Mare.
Raito visto da Vietri sul Mare.
Raito, Villa Guariglia (alias Villa Isabella della fiction di Raiuno Capri).
I Monti Lattari dominano la penisola sorrentina..
Salerno.
Paesaggi lucani… al rientro a Lecce.
L’ultimo raggio di luce, con lo splendido scenario delle Dolomiti lucane.
COMMENTI
Alberto Buttazzo il 13 giugno 2013 alle 05:06 scrive:
Carissimo Gianni, grazie per avermi citato in questo tuo capolavoro che immortala bellezze naturali, artistiche e preziosi documenti. Professionalità, cultura ed entusiasmo non si smentiscono! Con stima e amicizia Alberto
Gianni Carluccio il 13 giugno 2013 alle 20:17 scrive:
Carissimo Alberto,
sono io che ringrazio te e la tua famiglia per quello che avete saputo conservare e per come lo avete fatto. Grazie anche a nome della famiglia Schipa.
In un mio lungo intervento (più di un’ora) su TELESALENTO, in un programma sulla Regione Salento, condotto dal Dott. Cesare Vernaleone, qualche giorno fa ho parlato di Rudiae, la patria di Quinto Ennio, degli altri Salentini Illustri, da Tito Schipa a Domenico Modugno per arrivare al nostro Carmelo Bene, citando la tua importante e storica Tipografia del Commercio, nella quale si conserva una preziosa bozza di manifesto del 1963, Gregorio, cabaret dell’800 e tanto altro, che con mia grande gioia mi hai dato la possibilità di schedare. Dovrebbero mettere tutta la trasmissione su You Tube, sperando che tu possa vederla, altrimenti ti darò copia su DVD.
Ti ringrazio anche per i graditi complimenti per il mio lavoro e per il mio sito, al quale si è interessato molto il nostro comune amico Maurizio Nocera, che mi ha proposto un lavoro comune su Capri, Schipa, Neruda e Tallone, con l’augurio di rivederci presto in qualcuno degli “storici” eventi che si tengono presso la tua Tipografia,
Un forte abbraccio, Gianni
Maurizio Nocera il 16 giugno 2013 alle 13:20 scrive:
Maurizio Nocera
GIANNI CARLUCCIO O DELLA FOTOGRAFIA O DEGLI ARCHIVI
Da anni conosco Gianni, per tutti noi suoi amici (e dico Lorenzo Capone, Rino Bianco, Walter Della Fonte, Francesco Pasca, Salvatore Sciurti, Nello Sisinni, Pompeo Maritati, Luigi Coluccia, ecc.) l’ingegnere Carluccio, con il quale ho passato e passo alcune delle mie più belle serate, piene di humor, di giochi della fantasia, di burle bonarie, di notizie sulle umane lettere e, soprattutto, sull’archeologia, che è una delle sue passioni cardini.
Ma accanto all’archeologia, per Gianni, c’è l’amore per Tito Schipa, parente di sua madre, che pure lei era una Schipa, c’è l’amore per la canzone italiana, per il nostro grande Domenico Modugno, e poi per Albano Carrisi, per Antonio Amato, per qualche altro.
E ancora c’è il suo grande amore per la fotografia, per il cortometraggio spontaneo. Mai, nessuno di noi è riuscito a “beccare” Gianni sprovvisto di una macchina fotografica o di una videocamera e, proprio quando egli si trova in una situazione dove nessuno si può aspettare un certo interesse per la conoscenza, per l’archeologia o qualcos’altro, ecco allora vedere arrivare Gianni che ti tira fuori un cellulare provvisto di mille funzioni e storicizzare l’evento.
Questo è per tutti noi Gianni Carluccio, personaggio molto conosciuto a Lecce e in provincia, perché interessato alle mille storie del Salento. Ma io lo ricordo qui per un altro motivo, che mi sta profondamente a cuore: la sua riscoperta del magico mondo di Pablo Neruda.
Sono anni che mi interesso del grande poeta cileno, che studio la sua poesia, le sue storie d’amore, le sue amicizie, prima fra tutte quella con i grandi poeti spagnoli surrealisti, Federico Garcia Lorca, Rafael Alberti, Juan Ramòn Jiménez, ecc. Per don Pablo ho organizzato anche delle iniziative a Lecce coinvolgendo personaggi importanti della sua storia poetica e letteraria, come, ad esempio, dibattiti con il filosofo cileno Sergio Vuskovic Rojo, con l’altro filosofo, questa volta leccese, Giovanni Invitto, e poi ancora con Enrico Tallone, originale stampatore di libri pregiati e, appena qualche anno fa, prima ancora che la morte lo cogliesse nel pieno del suo contributo alla poesia, anche con l’ispanista Ignazio Delogu.
Tutti questi personaggi sono stati pure conosciuti da Gianni Carluccio, il quale, tra i suoi tanti pregi, ha pure quello di instaurare rapporti amichevoli duraturi con chi incontra, sia pure per una sola volta. Ad esempio, con Delogu si è incontrato probabilmente un paio di volte, eppure il ricordo che di lui ha è sublime. Così con Enrico Tallone e la sua famiglia, ecc. ecc.
Finora non ho detto di un’altra grande passione dell’ingegnere Carluccio, quella degli archivi e quella dei siti informatici. Sugli archivi, non sbaglio se dico che il suo archivio su Tito Schipa è oggi uno dei più importanti al mondo. E questo non perché lo dico o lo scrivo io, a dirlo e a scriverlo è Tito Schipa Jr., suo parente, con il quale non sono poche le iniziative che Gianni ha fatto e continua a fare tra Lecce e il resto d’Italia in onore del grande tenore del melodramma italiano.
Accanto a questo importante archivio, al momento Gianni ne sta costruendo un altro, quello su Domenico Modugno. Io e il resto degli amici gli stiamo dietro, perché sappiamo che il suo fare archivio è sempre un qualcosa di importante.
Dicevo che un’altra grande passione dell’ingegnere Carluccio è quella dei siti informatici, ma fra tutti, quello più importante è quello suo… E qui, su questo suo sito informatico che ultimamente ho riscoperto l’amico Gianni il quale, dopo aver fatto di recente un viaggio a Capri, se n’è tornato con un bellissimo fardello di ricordi, di storie, di nuovi innamoramenti, fra cui, quello a me molto caro, la poesia di Pablo Neruda.
Ecc. ecc. LA STORIA CONTINUA
G. Carluccio il 16 giugno 2013 alle 15:20 scrive:
Caro Maurizio,
non ho parole per questo tuo autorevole, straordinario e poetico commento.
E’ uno dei più belli che io abbia mai ricevuto su questo sito.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!
tuo, Gianni
P.S. e non dimentichiamo il lavoraccio fatto x Carmelo Bene, Quinto Ennio e Michelangelo Schipa…
Alberto Buttazzo il 16 giugno 2013 alle 14:48 scrive:
Grazie di tutto. A presto Buona Domenica a tutti voi
G. Carluccioil 16 giugno 2013 alle 15:34 scrive:
Grazie a te, caro Alberto e buona domenica
Gianni
bocapedia.altervista.org il 7 ottobre 2013 alle 05:35 scrive:
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G. Carluccio il 8 ottobre 2013 alle 19:07 scrive:
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Ing. Gianni Carluccio
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